La Storia dei Distillati

Le origini del processo di distillazione sono molto antiche, non è molto chiaro come l'ingegno umano giunse a tale scoperta, ma l'unica cosa certa è che gli egiziani, già nel 4000 a.C., erano a conoscenza delle tecniche di distillazione.

Nata per scopi medicali ed alchimistici, le testimonianze dell'epoca parlano, con particolari minuziosi, della distillazione di erbe officinali e del loro successivo uso terapeutico.
Cleopatra, celebre scienziato egiziano, nonché omonimo della regina, nei suoi almanacchi descrisse con novizia di particolari gli alambicchi da lui utilizzati.

La diffusione massiccia della distillazione si deve però agli Arabi, i quali una volta assorbite le tecniche le divulgarono con molta rapidità, molti infatti sostengono che la grappa, famosissima bevanda proveniente dalla vinaccia italiana, venne prodotta per la prima volta in Sicilia, quando gli arabi vi giunsero e portano con loro l'alambicco, fondamentale strumento per la distillazione.
L'influenza araba è tangibile anche per ciò che riguarda i termini ancora oggi utilizzati, la parola alambicco deriva infatti dall'arabo Al-Anbiq, così come alcol da Al-Kulh.

Successivamente i Romani tentarono di perfezionare il processo e gli strumenti usati, aumentando anche le materie da usare, non più solo erbe officinali, ma anche vini, cereali e sidri di frutta, con una nuova funzione, non più medica, bensì di bevande.

Le prime testimonianze ufficiali si ebbero nel XI secolo con la Scuola Salernitana, con l'invenzione di alambicchi sofisticati e la delineazione di precise regole scritte per la produzione dei distillati.

A partire dunque dall'anno 1000 la produzione e la degustazione delle bevande distillate non si è mai fermata, in Italia la grappa è il prodotto primario tra i distillati, soprattutto nelle regioni del Friuli Venezia Giulia e Veneto. Con il passare dei secoli le tecniche sono state affinate e sono stati costruiti strumenti sempre più efficienti e all'avanguardia.